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DRONI, SENSORI, PANNELLI SOLARI: L’ORTOFRUTTA EUROPEA È SEMPRE PIÙ GREEN E SOSTENIBILE

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Innovazioni in campo e nelle strutture di lavorazione, tecnologie di precisione per risparmiare acqua, rinnovamento varietale per favorire la sostenibilità economica delle imprese: ecco come l’ortofrutta europea risponde alle sfide del cambiamento climatico e del contesto geopolitico

Investimenti in ricerca scientifica, installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia green, innovativi sistemi di microirrigazione e sensori sempre più precisi, futuristici strumenti per la selezione in campo e la raccolta dei frutti: la frutta e la verdura europee sono sempre più green, innovative e sostenibili.

“Negli ultimi anni abbiamo investito risorse importanti sul fronte dell’innovazione in campo e nelle strutture di lavorazione – spiega Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo – rispondendo ai cambiamenti che la società, il clima e lo scenario geopolitico generale ci stanno ponendo di fronte. Penso, ad esempio, al tema della carenza d’acqua: le tecniche agronomiche che adottiamo già da diversi anni ci aiutano a gestire al meglio e non sprecare le nostre preziose risorse idriche e l’introduzione della tecnologia nei nostri frutteti ci permette di rendere maggiormente efficienti i processi produttivi e al contempo di garantire un risparmio di risorse non solo idriche ma anche energetiche. Penso, ad esempio, alle manichette installate in oltre il 90% delle coltivazioni di pomodori dei nostri associati, alla micro-irrigazione o irrigazione di precisione dove l’acqua viene distribuita solo dove e quanto serve, o alle migliaia di sensori installati nel terreno fino a 60 cm di profondità a breve distanza l’uno dall’altro che, attraverso un’applicazione del telefono, trasmettono all’agricoltore in tempo reale un’analisi precisa e puntuale sulla la situazione del terreno consentendogli di irrigare solo dove e quando è necessario”.

E tecnologia in campo significa anche affrontare il problema della carenza di manodopera, seria minaccia alla sostenibilità economica delle imprese ortofrutticole: “A partire da questi mesi estivi – spiega Vernocchi – sperimenteremo in campagna, insieme a una start up molto innovativa, nuove attrezzature per la raccolta meccanica. Parlo di droni che potrebbero essere in grado di identificare i frutti al giusto grado di maturazione e di raccoglierli uno a uno. Prossimamente prenderà il via anche un progetto con l’Università di Bologna, sempre in questo ambito”.

Innovazione protagonista, poi, anche fuori dal campo: “Nei magazzini delle nostre cooperative sono sempre più diffuse calibratrici e selezionatrici di ultima generazione – spiega Vernocchi – che, grazie all’intelligenza artificiale, diventano ogni giorno più rapide e precise, arrivando ad analizzare anche l’interno dei frutti, incrementando l’efficienza, ottimizzando le risorse energetiche e massimizzando il rapporto fra costi e risultati. Proprio sul fronte dell’energia, poi, sono sempre più numerose le strutture che si sono dotate di sistemi di produzione di energia ‘green’. Penso, soprattutto, ai pannelli solari: basti pensare che, di recente, la nostra associata Agrintesa ha potenziato la propria capacità di produrre energia dal sole con un impianto capace di generare oltre 2,5 megawatt, pari al consumo di circa 1.000 famiglie”.

“Tutte queste innovazioni – conclude Vernocchi – hanno un obiettivo comune: quello di rendere la nostra ortofrutticoltura sempre più resiliente di fronte ai cambiamenti climatici, alla crisi energetica e alle sfide che la complessa situazione geopolitica nazionale ci pone di fronte.

(Realizzato con il contributo di Legambiente)

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