Una ricerca commissionata da Apo Conerpo dimostra che le superfici coltivate a frutteto riducono la presenza di anidride carbonica nell’atmosfera, aiutando a combattere il riscaldamento globale.
Siamo tutti consapevoli, nostro malgrado, del legame esistente tra riscaldamento globale e cambiamenti climatici e degli scenari legati all’innalzamento delle temperature. Per questo motivo gli sforzi intrapresi per la riduzione delle emissioni di gas clima-alteranti sono da ritenersi d’importanza cruciale.
Si parla spesso delle responsabilità del mondo agricolo nel creare le condizioni che favoriscono il cambiamento climatico: in quest’ottica Apo Conerpo si è domandata se la propria attività produttiva avesse un peso ambientale e, se sì, come fare per ridurlo.
Il primo passo fatto è stato quantificare il potenziale “Carbon Sink”, ossia la capacità degli alberi da frutto di trattenere carbonio riducendo il contenuto di anidride carbonica in atmosfera. Da un’indagine commissionata all’Università della Tuscia di Viterbo è risultato che lo stock di carbonio sequestrato dai frutteti di Apo Conerpo è superiore a 400.000 tonnellate di CO2, quantitativo che corrisponde alle emissioni annuali di circa 34.000 persone o a 13 milioni di km percorsi da un aereo di linea. Anche considerando l’impatto dei fattori colturali (in particolare combustibili e fertilizzanti) impiegati durante la produzione, il bilancio del carbonio, relativo alla sola fase di campo, risulta negativo. Un esempio concreto? È possibile stimare che ad ogni tonnellata di pere prodotte dai soci di Apo Conerpo corrispondono 47 Kg di anidride carbonica in meno nell’atmosfera.
Ma c’è di più: da un’analisi della superficie destinata a frutteti in Italia (dati Istat) emerge, nell’ultimo ventennio, una progressiva tendenza alla riduzione degli impianti. Negli ultimi dieci anni la superficie nazionale si è ridotta di 81.000 ettari, con una perdita del 13% di superficie a frutta. Ma, come detto, preservare le aree frutticole genera indubbi benefici ambientali: ebbene, la strategia di sostegno di Apo Conerpo per le coltivazioni frutticole ha contribuito ad incrementare, nello stesso periodo, il numero di piante a dimora (più di 24 milioni nel 2019) riducendo, grazie al carbonio “immobilizzato” dalle piante, di 400.000 tonnellate la quantità di CO2 presente in atmosfera.
Torna alle notizie